“Litighiamo sempre, tutto quello che faccio per lei non va mai bene…”
“Mi urta il suo modo di fare, pensa solo a sé stesso!”
Il conflitto è un evento naturale in ogni relazione e non ha in sé né una accezione negativa né positiva. Si verifica quando una delle parti percepisce i propri obiettivi e/o interessi in contrapposizione e decide di reagire a tale percezione.
Il conflitto produce conseguenze negative nel momento in cui ciascuno vuole imporre il proprio punto di vista senza prendere in considerazione quello dell’altro.
Può, invece, essere funzionale quando il confronto porta alla trasformazione e al cambiamento, ottenendo un beneficio per entrambi.
Confronti accesi o discussioni pongono l’accento sulle differenze interpersonali fra i partner che rappresentano una grande risorsa per la coppia, perché le differenze – se utilizzate in maniera funzionale – rappresentano un arricchimento.
Tra le principali motivazioni per cui si innesca un conflitto troviamo:
Ciò che risulta fondamentale è cercare di comprendere il punto di vista di ciascun partner rispetto a quello specifico conflitto, per dar voce ai pensieri e alle emozioni di ciascuno.
Non è una gara, non si vince e non si perde: “vincere” in una discussione significa “perdere” nella relazione se il partner si sentirà non compreso.
Alla base dei conflitti nella coppia, c’è spesso un’azione o una mancata azione del partner e c’è una tendenza ad attribuire la responsabilità del conflitto al compagno/a e ad alcuni suoi tratti di personalità per noi considerati negativi o inaccettabili. Questo induce spesso delle accuse reciproche che impediscono di negoziare in modo funzionale per risolvere il conflitto in quella specifica situazione.
“Tu sei menefreghista…”
(puntare il dito).
Un altro aspetto da tener presente è che molto spesso le emozioni che vengono espresse sono quelle più superficiali, che reputiamo più accettabili, ma tali emozioni possono fuorviare dal reale motivo che ha indotto il litigio. Riconoscere, accettare e condividere le proprie emozioni nascoste è sicuramente un primo passo per comprendere la reale natura del conflitto.
“Cosa sto provando? Sono triste/addolorato/arrabbiato/deluso?”
Ciascuno di noi presenta delle vulnerabilità e dei punti sensibili spesso legati al proprio vissuto,
Per questo se l’azione o la mancata azione dell’altro va a sollecitare tali punti deboli, questo ci rende vulnerabili o ci induce a contrattaccare. L’altro è un detonatore di una risposta, io re-agisco ad un impulso, ma la risposta emotiva è soggettiva. Ad esempio: se tu mi accusi e io posso rispondere con rabbia, con tristezza, con ironia.
Dunque, è importante tener presente che la storia di vita e le vulnerabilità emotive di ciascuno entrano in gioco nelle relazioni di coppia, in particolar modo nelle situazioni di conflitto. Per questo, esserne consapevoli può essere un presupposto fondamentale.
A queste vulnerabilità personali, possono poi aggiungersi degli eventi esterni stressanti (lavoro, famiglia d’origine) che ci portano a perdere di vista il partner.
Se ciascuno ritiene l’altro responsabile, si può instaurare un circolo vizioso, in cui entrambi si sentono accusati ingiustamente e autorizzati a reagire per far valere le proprie ragioni, il tutto all’interno di un ring in cui prevale una comunicazione disfunzionale che si cristallizza nel tempo.
Se non vi è la consapevolezza di questi aspetti, spesso si ricorre a delle modalità comunicative disfunzionali che generano dei circoli viziosi e che tendono a stabilizzarsi nei vari conflitti. Tali strategie anziché risolvere il problema spesso fungono da "benzina sul fuoco" e generano un'escalation emotiva in entrambi i partner.
Concludendo, quando ci si trova in una relazione conflittuale bisognerebbe, innanzitutto, accettare che l’altro non è un nostro “copia ed incolla”.
Risulta necessario concentrarsi su quel comportamento, piuttosto che sulla persona.
Imparare a soffermarsi sulle emozioni: cosa provo? Cosa sento?
Se la discussione è troppo accesa puoi provare a dire al partner di “parlarne dopo che ti sarai calmato/a”: in questo modo non eviterai il litigio o la discussione, ma prenderai del tempo così che la rabbia e tutti i comportamenti istintivi evitino di prendere il sopravvento.
Con la giusta lucidità e razionalità, infatti, riuscirai ad affrontare meglio una discussione e soprattutto in modo costruttivo.
Infine, cercare di comunicare in modo chiaro ed efficace: utilizzare “IO MI SENTO” piuttosto che “TU MI FAI SENTIRE”.
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